"L'Italia tira un sospiro di sollievo, l'accoppiata Mattarella-Draghi è una garanzia a livello internazionale e interno". Lo dice all'ANSA il sindaco di Pesaro e coordinatore sindaci del Pd Matteo Ricci, il primo a sollecitare pubblicamente un Mattarella bis in tempi non sospetti: lo scorso agosto, quando il capo dello Stato partecipò al concerto di chiusura del Rossini Opera Festival e venne acclamato dagli spettatori. "Mi sembrò di interpretare lo stato d'animo degli italiani - dice oggi all'ANSA -, un appello a non sciogliere la coppia con Draghi. Mattarella però ha più volte dichiarato la sua indisponibilità e quindi l'unica figura alternativa era Draghi, ma è chiaro che servivano forze politiche serie e responsabili. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito - aggiunge - è stato tutt'altro, una settimana deludente in cui la mediocrità è stata un po' il filo conduttore". Ci sono comunque perdenti e vincenti: "Salvini è stato un king maker mediocre, ha provato la spallata, si è incartato su mille questioni fino alla richiesta a Mattarella per il secondo mandato. Conte è stato ondivago, la Meloni deludente, non ha avuto la forza del vero leader che vuole governare il Paese e si è confinata nell'unico partito che non ha votato Mattarella". Vincente il segretario del Pd, Enrico Letta, "che ne è uscito meglio di tutti con linearità, ha svolto un ruolo guida, ha dimostrata serietà e responsabilità rispetto a chi sembrava giocare a un gioco di ruolo al bar del paese...".
E ancora "due elementi positivi: Di Maio e Matteo Renzi, importanti per riportare la rotta nel verso giusto nei momenti più delicati, hanno dimostrato un senso delle istituzioni che altri non hanno. Salvini tra l'altro è riuscito nel capolavoro di spaccare il centrodestra e avvicinare Draghi al Pd". Dal rilancio dell'accoppiata Mattarella-Draghi il governo esce "rafforzato, lo testimoniano le reazioni a livello internazionale e quelle del mondo imprenditoriale e del lavoro".
Oltre alle emergenze, pandemia, inflazione, serve "una grande stagione di riforme "a partire da una nuova legge elettorale, proporzionale, con sbarramento al 5% sul modello tedesco".
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