Stamani in Largo Palatucci, il
questore di Ancona Cesare Capocasa, il prefetto Darco Pellos, i
vertici delle Forze dell'Ordine, le autorità locali e a la
presidente della Comunità Ebraica di Ancona, Manuela Russi,
hanno voluto ricordare, deponendo una corona dinnanzi alla stele
a lui intitolata, il giovane questore Giovanni Palatucci, morto
appena trentaseienne nel campo di sterminio di Dachau, a pochi
giorni dalla liberazione.
Il Commissario della Polizia di Stato Palatucci, nei pochi anni
in cui fu reggente della Questura di Fiume, riuscì a salvare
oltre cinquemila persone, mettendo a repentaglio la sua stessa
vita, fino all'estremo sacrificio, cui non volle sottrarsi con
la fuga, per non esporre i suoi collaboratori ad una ritorsione
delle SS. La presidente della Comunità Ebraica di Ancona
ricordato la figura del giovane funzionario di polizia, quale
"Giusto tra le nazioni", quelle persone che prendono i destini
del mondo sulle loro spalle, con umiltà e spirito di servizio,
come appunto raccontava in una lettera ai genitori, nel 1941, lo
stesso Palatucci: "Ho la possibilità di fare un po' di bene e i
beneficiati me ne sono assai riconoscenti. Nel complesso
riscontro molte simpatie. Di mio non ho altro di speciale da
comunicare". Lo Yad Vashem riconosce "Giusti" i non ebrei che
durante le persecuzioni salvarono la vita ad almeno un ebreo
senza trarne alcun vantaggio personale. Persone normali che,
difronte all'ingiustizia hanno reagito, sapendo opporsi anche a
rischio della propria esistenza.
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