Il comitato Liberi Cittadini
Piceni e il Movimento #nogreenpass #nontoccateiminori #Marche
#Abruzzo stanno tenendo ad Ascoli Piceno un presidio sul tema
dei diritti del lavoro alla luce di quello che la portavoce
Sonia Aurina definisce "l'abominevole obbligo vaccinale che ha
colpito prima i sanitari, poi i dipendenti, le forze dell'ordine
e gli insegnanti ed ora, gli over 50". "La scelta di non
vaccinarsi, per le più svariate motivazioni etiche, sanitarie o
di ragionevolezza, costa ai soggetti disobbedienti la
sospensione dal proprio rapporto professionale sino
all'acquisizione dei requisiti stessi e comunque non oltre il 15
giugno prossimo, senza emolumento o compenso alcuno" aggiunge.
"Il diritto al lavoro è diritto fondamentalissimo - continua la
portavoce - insuscettibile di essere compresso, o condizionato o
attenuato per altre finalità. Il lavoro è finalizzato a
garantire al cittadino lavoratore una vita libera e dignitosa,
diritto umano inviolabile, che la Repubblica è tenuta a
riconoscere e garantire". I partecipanti al presidio
sottolineano "diversi i profili di sospetta illegittimità:
l'ossimoro giuridico obbligo-consenso ed il chiaro dettato
normativo dell'art. 32 Cost che impone alla legge di non violare
in nessun caso i limiti imposti dal rispetto della persona
umana. Siamo fermamente contrari all'imposizione di un vile
ricatto ai cittadini lavoratori, e sottolineiamo
l'incostituzionalità di questi provvedimenti. In assenza di una
qualunque garanzia di tutela da parte dello Stato, ed in
presenza di un livello di compressione del diritto che ha
superato la soglia dell'accettabilità, i cittadini hanno il
diritto ed il dovere di elevarsi in autotutela a difesa dei
diritti naturali inalienabili".
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