Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, in seguito "all'esponenziale e drammatico aumento dei costi del carburante", ha deciso di "sporgere formale querela presso le Procure delle tre province, sollecitando l'intervento delle competenti Autorità giurisdizionali". "L'incremento del costo degli idrocarburi e la conseguente impennata dei costi d'acquisto dei carburanti - commentano il presidente Enzo Mengoni e il segretario Giorgio Menichelli - stanno causando effetti travolgenti sul costo della vita e sui costi di produzione di molte imprese". "Auspichiamo che venga fatta un'immediata e seria verifica circa l'esistenza di possibili attività speculative su tutto il territorio nazionale".
"Siamo fortemente preoccupati - spiegano - dagli scenari che si stanno prospettando. Nel nostro Paese l'85% delle merci per arrivare sugli scaffali dei supermercati viaggia su strada e l'aumento dei prezzi di benzina e gasolio incide sensibilmente sul costo delle merci, incrementando il rischio di psicosi, accaparramenti e speculazioni. L'effetto di tali rincari sull'inflazione e sui bilanci di famiglie e aziende, prime tra tutte quelle dei trasporti, costringe centinaia di operatori economici a una seria meditazione circa la convenienza nel continuare l'attività d'impresa. L'unico rimedio per evitare il rischio di default e il fallimento, in special modo per le micro e piccole imprese, sembrerebbe purtroppo quello d'interrompere l'attività produttiva per evitare di lavorare in perdita".
"La percezione dell'ingiustizia di tali rialzi trova conferma nelle affermazioni di eminenti personalità politiche, primo tra tutti il Ministro della transizione ecologica Cingolani, - affermano - che alimentano il legittimo sospetto d'intenti speculativi celati dietro all'allarmismo generato dagli eventi bellici che coinvolgono Russia ed Ucraina".
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