Al Teatro Pergolesi di Jesi, ieri
sera, ha risuonato una sirena d'allarme, prima del concerto di
Giovanni Sollima e dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, per
testimoniare il convinto "no alla guerra" della città
marchigiana. Uno spunto di riflessione accolto con commozione da
artisti e pubblico, all'indomani del bombardamento del Teatro di
Mariupol. Anche la Fondazione Pergolesi Spontini, come molti
teatri italiani, ha aderito all'iniziativa "Una sirena d'allarme
contro la guerra" lanciata dal Teatro Piemonte Europa, e
introdurrà ogni spettacolo con questo suono. "Quella che avete
appena sentito - ha commentato una voce femminile - è una sirena
d'allarme, ma ad essa non ha fatto seguito nessun colpo di
cannone, nessuno strepito di mitragliatrice, nessuna esplosione
di bombe, perché si tratta di un suono registrato, di un suono
finto. Purtroppo, quello vero, risuona ancora in molte città
abitate da donne, uomini e bambini che fino a poche settimane fa
andavano a teatro, al cinema o a un concerto, proprio come noi
stasera...". Dopo questo invito alla riflessione, il maestro
Giovanni Sollima e l'Orchestra Giovanile Cherubini hanno donato
al pubblico del Teatro Pergolesi una serata di musica e
bellezza, coronata, nel secondo bis, dall'esecuzione di una
composizione scritta dal padre del violoncellista siciliano,
Eliodoro Sollima, durante la Seconda Guerra Mondiale quando,
rifugiato, aveva disegnato la tastiera del pianoforte su un un
cartone.
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