Per il settore calzaturiero, colpito
di riflesso dalle sanzioni imposte alla Russia, servono "misure
strutturali". E' il concetto espresso dal vice ministro
dell'Economia e Finanze Laura Castelli, oggi margine di una
visita al Calzaturificio Giovanni Fabiani a Fermo, durante un
tour nelle Marche in cui ha incontrato vari imprenditori
calzaturieri. Il governo ha varato "misure importanti, anche
negli ultimi giorni in materia di energia e ce ne sono altre di
cui stiamo parlando, in particolare su due temi: il primo è
garantire le forniture in modo che la filiera possa continuare a
lavorare. Il secondo è la riorganizzazione della logistica".
Parlando con i giornalisti a proposito delle richieste del
settore di fronte alla crisi legata alla guerra in Ucraina, tra
cui sostegni, cassa integrazione e un taglio dell'Iva, Castelli
ha osservato che i contributi a fondo perduto "convengono fino
ad un certo punto, il ristoro fatto così è limitato e poi
andrebbe continuamente riproposto. Lo stesso settore ci sta
chiedendo misure strutturali". "E' quello che dobbiamo riuscire
a fare - ha aggiunto -: da un lato garantire soluzioni per il
day to day, ma anche rimettere in pedi il settore calzaturiero,
facendolo guardare al futuro e anche ad altri mercati". Su
questo "il settore calzaturiero ha molte proposte. Alcuni si
sono organizzati autonomamente, altri chiedono allo Stato, come
è stato fatto in altri settori, di velocizzare la burocrazia".
Intanto "abbiamo aumentato le settimane di cassa integrazione".
Castelli è invece apparsa più tiepida sul taglio dell'Iva e
sull'istituzione di una Zes.
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