Viaggio a scopo umanitario
quello appena concluso da tre attivisti delle Brigate Volontarie
per l'Emergenza-Marche che hanno portato aiuti e generi di prima
necessità alla popolazione di Leopoli. Venerdì scorso l'arrivo a
Zosin, al confine orientale della Polonia; sabato l'ingresso
nella città dove gli Stati hanno spostato le ambasciate, una
sorta di nuova capitale dell'Ucraina, attaccata in questi dalle
forze armate russe. A bordo di un furgone partito da Senigallia
tre giovani con un carico di 40 scatoloni: "Siamo tornati
domenica 20 marzo - spiega Vittorio Sergi, docente e volontario
- dopo aver trasportato il primo carico di aiuti ai rifugiati
ucraini raccolti in un paio di settimane a Senigallia,
Trecastelli e Ancona: medicinali, kit di primo soccorso, garze,
siringhe, cibo per bambini, pannolini, assorbenti". Gli aiuti
sono stati consegnati ad attivisti ucraini che condividono gli
stessi valori delle Brigate Volontarie per l'Emergenza. "Li
abbiamo dati direttamente in mano a un gruppo di persone che si
muovono nel solco della cooperazione e della solidarietà, un
gruppo di socialisti, attivisti di sinistra, femministe e che si
occuperà di smistare i beni consegnandoli nelle varie zone dove
servono. Hanno un magazzino a Leopoli e lì ci siamo diretti".
Una delle necessità è ora quella di organizzare gli aiuti
umanitari che arrivano: "A volte vengono scaricati in modo
confuso dalla tantissima gente che si è mobilitata -, spiega
ancora Sergi -, creando situazioni caotiche o aumentando le
difficoltà logistiche. Ci sono varie associazioni e gruppi di
mutuo aiuto che danno una mano: ci stiamo organizzando per un
nuovo viaggio con altri aiuti ma soprattutto con un nuovo mezzo.
Bisogna consegnae i beni accumulati in magazzino a quanti
sostengono i valori della pace, della solidarietà e di una
società più equa, non a chi vuole distruggere. Al ritorno poi
abbiamo fatto tappa a Budapest in Ungheria, dove un nostro
volontario è rimasto per dare una mano alle ong che forniscono
supporto ai rifugiati. Per fortuna ci sono tante persone che
aiutano ma il clima potrebbe cambiare e molte realtà umanitarie
rischiano di essere allontanate".
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