Un farmacista della
provincia di Ascoli Piceno forniva, su richiesta, esiti di
tamponi antigenici rapidi di "negatività" e, in alcuni casi, di
"positività", per prestazioni sanitarie in realtà mai eseguite.
Oggi, dopo tre mesi di indagini, coordinate dalla Procura di
Ascoli Piceno, in esecuzione di un ordine di custodia firmato
dal gip, l'uomo è stato arrestato (domiciliari) dai carabinieri
del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ascoli
Piceno e della locale Compagnia nell'operazione denominata
"Green Pack 2", per il reato di falsità ideologica continuata.
Un addebito contestato in concorso con altre 17 persone: le
collaboratrici che coadiuvavano il farmacista negli inserimenti
e coloro che usufruivano del finto tampone per ottenere il Green
Pass, tra cui anche un noto professionista ascolano che opera
sempre in ambito sanitario.
Dalla complessa indagini, gli investigatori hanno raccolto
concreti elementi indiziari nei confronti del farmacista che,
per accontentare la clientela, avrebbe ricevuto direttamente sul
suo telefono cellulare le "ordinazioni" per i falsi tamponi,
facendosi trasmettere via social le foto delle tessere
sanitarie, al fine di ottenere velocemente l'esito desiderato
senza recarsi nemmeno in farmacia.
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