Si scrive
definitivamente la parola fine sulla storia della Antonio
Merloni-Ardo-Jp Industries-Indelfab di Fabriano (Ancona). Il
bando scaduto ieri 13 maggio, infatti, non ha prodotto i
risultati sperati, rileva in una nota la Fim-Cisl.
"Dopo anni di vicissitudini e crisi aziendali - si lege in
una nota -, passando dall'Amministrazione straordinaria Legge
Marzano nel 2008, alla cessione poca fortunata all'imprenditore
Giovanni Porcarelli in JP Industries nel 2012 per un progetto
industriale che avrebbe dovuto portare 700 posti di lavoro tra
Umbria e Marche. Progetto che si è tramutato in cinque anni di
controversie legali con gli istituti di credito vinte
dall'imprenditore, ma che nel frattempo hanno creato mancati
investimenti e un indebitamento insostenibile, fino ad arrivare
al passaggio ad Indelfab a luglio del 2019 e il fallimento il 15
novembre dello stesso anno".
Domani, 15 maggio, scade la cassa integrazione per
cessazione, seguirà il licenziamento collettivo di circa 500
persone di cui la metà sul territorio di Fabriano: 245 del sito
di Santa Maria di Fabriano e 244 dello stabilimento di Gaifana
(Perugia) in Umbria.
"È vero - dichiara Giampiero Santoni, segretario regionale Fim
Cisl Marche - diversi sono prossimi alla pensione, altri nel
frattempo si sono rimboccati le maniche e hanno lavorato
precariamente in altre aziende in attesa di soluzione
industriali che non sono mai arrivate, ma rimane tutto l'amaro
in bocca per non aver trovato soluzioni occupazionali".
In vista delle elezioni amministrative, Santoni lancia un
messaggio ai candidati sindaco. "Dopo il voto, i programmi
elettorali non devono finire nel dimenticatoio, ma si deve
cercare di lottare per rilanciare Fabriano, una città che ha
ancora tutte le carte in regola per creare occupazione ed essere
competitiva. Su questo, il sindacato sarà con voi".
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