"Con emozione e orgoglio - dichiara
la consigliera regionale Micaela Vitri - ho tagliato il nastro
di apertura dello stand delle Marche alla 34/a edizione del
Salone del libro di Torino, a cui ho partecipato come presidente
del Comitato esperti della nostra collana editoriale I Quaderni
del Consiglio. Abbiamo offerto a editori e scrittori marchigiani
uno spazio espositivo nella più importante vetrina d'Europa del
settore, ma soprattutto avuto l'opportunità di presentare alcuni
progetti per cui ho voluto che anche la nostra provincia fosse
protagonista. Così nel salotto allestito nella scenografia come
un teatro, ripresa dal Rossini, ho presentato alcune
significative iniziative editoriali. Tra queste in anteprima
nazionale, insieme alla direttrice scientifica della Fondazione
Rossini Ilaria Narici e al curatore Sergio Ragni, il sesto tomo
dell'epistolario del grande compositore pesarese, edito dalla
stessa Fondazione.
Dopo un altro panel dedicato a Pesaro Capitale della Cultura
2024, si è passati a Urbino con un nuovo lavoro inedito della
collana "Vivarte", per cui il direttore Oliviero Gessaroli e
l'autrice Maria Moranti hanno presentato "Le vicissitudini della
biblioteca del Duca Federico". A seguire spazio a Fossombrone
con il libro "Schiocchi di frusta", dedicato al grande artista
di inizio '900 Anselmo Bucci, presentato dall'architetto Roberto
Imperato del Rotary Club Urbino, che ne ha sostenuto la
pubblicazione e Laura Vanni, curatrice dell'opera a cui hanno
lavorato anche gli allievi del Liceo artistico di Urbino -
Scuola del Libro. Nel salone intitolato quest'anno "Cuori
selvaggi" non poteva mancare inoltre il raro manoscritto
quattrocentesco a forma di cuore, ancora avvolto dal mistero per
le frasi censurate, custodito dalla Biblioteca Oliveriana di
Pesaro. A parlarne è stata la direttrice Brunella Paolini, che
ne ha illustrato le peculiarità ricordando anche altri preziosi
oggetti presenti nel Museo dell'Oliveriana, che sarà inaugurato
ad agosto. In un mondo in cui tutto scorre in fretta, lasciando
solo tracce effimere sui social - conclude Vitri - il libro
rimane un punto fermo per arricchire e tramandare il nostro
patrimonio culturale. Il lavoro degli autori e degli editori,
oltre un centinaio nelle Marche tra piccoli e grandi, va quindi
sempre più preservato e sostenuto".
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