"Entro il prossimo autunno siamo
fiduciosi di poter portare a termine: una riforma sanitaria non
rivoluzionaria, ma assolutamente razionale ed equilibrata, che
oltre a fare chiarezza, tenda a cercare di restituire il merito
e ad abbattere gli egoismi e i campanili, per veder riconosciuti
a tutti, ma soprattutto ai cittadini più deboli, i diritti
garantiti dalla Costituzione". Lo annuncia su facebook il
presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. "In 19 mesi
al governo della Regione Marche, di cui almeno 12 quasi
totalmente assorbiti dalla gestione della pandemia, non ho
sottolineato la grave crisi del sistema sanitario nazionale, che
tocca l'Italia e che non esime neanche la nostra regione -
spiega -. Una crisi che deriva da molteplici fattori, aggravata
certamente dall'evento pandemico, ma che merita una analisi
attenta". Il governatore cita "la carenza dei medici a tutti i
livelli, ma soprattutto nei territori e nei pronto soccorso",
causata "all'incapacità di programmare a livello nazionale gli
accessi indispensabili ai corsi universitari e alle borse di
specializzazione" per i quali bisogna "invertire la tendenza sia
nelle università che nel finanziamento delle borse di
specializzazione. Per quello che è di nostra competenza
interverremo". Ma la crisi "è generata anche da altri fattori
più di natura organizzativa e di assetto complessivo di sistema.
Solo ottimizzando le sinergie e l'operatività alla luce di uno
studio sul fabbisogno sanitario, si può raggiungere un livello
di assistenza migliore". Il governatore annuncia anche
appuntamenti "in tutto il territorio regionale e sulle mie
pagine social per raccontare i dati che abbiamo fatto studiare e
le proposte e i progetti che metteremo in campo". "In questi
mesi abbiamo lavorato silenziosamente, con l'assessore
Saltamartini e con molti altri tra dirigenti e tecnici. Molti
sono anche coloro che si sono sentiti di dare un contributo
spontaneo molto gradito" che Acquaroli ringrazia.
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