Inaugurata all'interno
della struttura donata dal Rotary, la nuova sede dell'ufficio
postale comunale di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), paese
distrutto dal terremoto del 2016. Il locale, che garantisce gli
standard di accoglienza e sicurezza per i clienti e il
personale, è dotato di uno sportello abilitato a tutte le
operazioni, del servizio wi-fi gratuito per connettersi a
internet e di uno sportello Atm Postamat, accessibile 24 ore su
24, per il prelevamento di denaro contante, il pagamento di
bollettini di conto corrente postale e per tutte le altre
operazioni consentite. "La riapertura dell'Ufficio Postale in
questa sede così funzionale è un grande segnale di ripartenza
per il nostro territorio - ha commentato il sindaco Michele
Franchi, presente alla cerimonia di taglio del nastro -.
Auguriamo un buon lavoro a Poste Italiane, che siamo sicuri
continuerà a svolgere l'ottimo servizio di sempre al fianco dei
nostri cittadini". "Il prossimo passo - ha proseguito il sindaco
- deve essere la riapertura per 6 giorni settimanali: non
dimentichiamo che l'ufficio di Arquata serve non solo il nostro
Comune ma un intero comprensorio e i tre giorni di apertura che
hanno caratterizzato il periodo dell'emergenza covid non sono
sufficienti a soddisfare le esigenze del territorio. Dai vertici
di Poste abbiamo avuto rassicurazioni e sono certo che terranno
fede alla parola data, ora però aspettiamo i fatti". "Un grazie
sincero va a tutti i distretti Rotary italiani - ha concluso il
sindaco - in particolare a tutti coloro che si sono adoperati in
prima persona per la realizzazione di questo centro". Per
l'assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli si
tratta di "un ulteriore passo avanti per la rinascita di
Arquata, ma ora è importante tornare all'apertura dell'ufficio
per sei giorni a settimana, come è sempre stato fino
all'emergenza covid e come è giusto che sia d'ora in avanti".
"Alla costruzione di questa struttura hanno contribuito tutti i
distretti Rotary d'Italia - ha ricordato Gabrio Filonzi del
Rotary -, una cosa rara se non unica. Questo è un simbolo
dell'Italia fattiva, a cui sta a cuore la ricostruzione".
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