Una quarantina i taxi, provenienti
dalla provincia di Ancona (Ancona, Falconara, Osimo, Senigallia,
Castelferretti e Jesi) che hanno partecipato alla manifestazione
oggi nel capoluogo con presidio in Piazza della Repubblica e poi
un corteo fino al piazzale della Stazione ferroviaria di
Ancona. "Nessun disagio" fa sapere Luca Bocchino, referente del
comparto trasporti persone, merci e taxi della Confartigianato
Imprese Ancona, Pesaro Urbino, "sono stati, e saranno garantiti
per i due giorni di sciopero, i servizi minimi previsti per
legge, con una quota fra il 20 e il 30% di mezzi rimasti a
disposizione del trasporto sociale (per anziani, disabili e
portatori di handicap). Un'altra ventina di mezzi ha partecpato
invece al presidio a Pesaro. La mobilitazione rientra
nell'ambito dello sciopero nazionale di 48 ore dei tassisti che
stanno protestando contro l'articolo 10 del Ddl Concorrenza.
"Nelle Marche - spiega Bocchino - 200 tassisti rischiano, con le
liberalizzazioni, di veder sfumare anni di sacrifici con cui
hanno costruito le loro imprese, le cui licenze sono state
acquistate. Si tratta di un settore regolamentato che rischia di
sparire lasciando spazio, come avvenuto anche in altri paesi
europei, al monopolio dei grandi colossi". "I tassisti - fa
notare - sono alfieri del territorio e custodi della comunità,
si tratta di operatori che se si imbattono in un problema
durante il servizio contribuiscono a segnalarlo. Le associazioni
di categoria concordano sulla necessità di migliorare il
servizio, un tema sul quale abbiamo sempre cercato di aprire un
confronto con il governo, senza però essere ascoltati. Ora non
si può pensare di azzerare queste imprese".
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