I finanzieri del Nucleo di polizia
economico-finanziaria di Ancona hanno dato esecuzione ad un
provvedimento emesso dalla Corte di Appello di Catania, con il
quale è stato disposto il sequestro e la confisca di due
immobili del valore complessivo di circa 300mila euro ubicati
nelle province di Fermo e di
Napoli, nella disponibilità di un uomo di origini campane, già
condannato in via definitiva a 7 anni e quattro
mesi di reclusione per il reato di associazione finalizzata al
traffico illecito di sostanze stupefacenti. La misura cautelare
è stata richiesta dalla Procura Generale della Repubblica di
Catania a seguito di approfondite indagini patrimoniali svolte
dai finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico
Finanziaria di Ancona che, grazie alla analitica analisi di ogni
singola transazione economica e finanziaria effettuata dall'uomo
e dal suo nucleo familiare, hanno permesso di scoprire
l'esistenza di disponibilità economiche e
patrimoniali decisamente sproporzionate rispetto ai redditi
dichiarati, presumibilmente frutto dei reati per i quali
lo stesso è stato condannato. L'attuale legislazione antimafia
consente di poter richiedere la confisca dei beni o di qualsiasi
altra utilità di cui il condannato per gravi reati, tra cui
appunto l'associazione finalizzata al traffico illecito di
sostanze
stupefacenti, non possa giustificare la provenienza e di cui,
anche per interposta persona fisica o giuridica, risulti
essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo,
qualora il valore di tali beni sia sproporzionato in relazione
alla capacità reddituale dichiarata. La sinergia tra i
finanzieri del Comando Provinciale di Ancona e la Procura
Generale di Catania ha consentito la realizzazione di un
impianto accusatorio totalmente condiviso dalla competente
Sezione Penale della Corte di Appello catanese, che ha disposto
la confisca degli immobili (un locale adibito a negozio e un
appartamento), che verranno assegnate all'Agenzia Nazionale per
l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e
confiscati alla criminalità organizzata, per il loro reimpiego
in finalità istituzionali e di utilità sociale.
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