Il regista, scenografo e costumista
Pier Luigi Pizzi ha curato personalmente stasera alla Vitrifrigo
Arena di Pesaro il gala 'Tra rondò e tournedos', che celebra con
una carrellata di brani la messa in scena di 13 opere di Rossini
(in totale 22 allestimenti considerando le riprese), da lui
realizzate in 40 anni di collaborazione com il Rossini Opera
Festival, che chiude con questo evento la sua 43sima edizione.
Vero monumento del teatro e della tradizione musicale, Pizzi,
oggi 92enne, ha fatto esperienza in ogni campo della scena, a
partire dal suo esordio come scenografo nel 1952 a Genova,
realizzando nello stesso anno uno spettacolo di prosa al Piccolo
Teatro ed uno lirico al Teatro Carlo Felice, per poi lanciarsi
in una carriera senza sosta in Italia e all'estero, che l'ha
visto collaborare a vario titolo anche al cinema, a programmi
televisivi, a mostre d'arte ,a musei e fino alla scrittura,
diventando prezioso testimone della cultura occidentale degli
ultimi 70 anni, spesso presente nelle Marche, a Pesaro,
Macerata, Fano. Instancabile lavoratore e perfezionista,
considera la sua lunga esperienza teatrale "un mestiere cui
applicarsi con dedizione ogni giorno, un modo di essere attivo
sempre, impegnandosi ad un continuo miglioramento e,
soprattutto, divertendosi". E in 40 anni al Rof, si è "molto
divertito, anche se allestire 13 titoli con relative riprese non
è stata una passeggiata. Confrontarsi con un genio come Rossini
mi ha offerto infinite possibilità interpretative sempre
stimolanti". Sul palco dialogherà con Luigi Ferrari, musicologo
ed ex direttore artistico del Rof, tra pagine messe in scena da
Massimo Gasparon con la direzione di Diego Matheuz sul podio
dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il Coro del
Teatro Ventidio Basso. Tra gli interpreti cantanti rossiniani di
vaglia
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