Denunciato per il
reato di maltrattamenti in famiglia e con l'obbligo del divieto
di avvicinarsi alla persona offesa, il padre, viene trovato
nella casa paterna dai carabinieri di San Ginesio (Macerata) e
viene arrestato. La Procura della Repubblica di Macerata,
valutata la gravità delle condotte pregresse, la mancata
presentazione dai carabinieri per l'apposizione del braccialetto
elettronico e l'episodio che ha condotto all'arresto, ha chiesto
al gip un aggravamento della misura cautelare, disposto
nell'immediatezza. I carabinieri hanno eseguito oggi la misura
della custodia cautelare in carcere: l'uomo è stata rinchiuso
nella casa circondariale di Fermo. I fatti risalgono alla fine
di luglio, quando i militari hanno cominciato a monitorare una
grave situazione familiare, in cui si configuravano evidenti
condotte maltrattanti da parte del figlio nei confronti del
padre. Dalle indagini è emerso un contesto di sistematica
sopraffazione e vessazioni continue, legate allo stato di
tossicodipendenza e alle continue richieste di denaro del
figlio, che in passato era arrivato anche a danneggiare l'auto
del padre, a irrompere dentro casa con la forza e a usare
violenza e minacce nei confronti del genitore, tanto da indurlo
in una condizione di prostrazione per le sofferenze fisiche e
psicologiche. Il figlio è stato così denunciato all'Autorità
Giudiziaria per maltrattamenti in famiglia. Il pm ha chiesto la
misura dell'allontanamento dalla casa familiare con divieto di
avvicinamento alla persona offesa e controllo mediante
apposizione del braccialetto elettronico, concessa dal gip il 22
agosto scorso. Poi, però, la violazione delle prescrizioni del
giudice e il conseguente arresto.
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