"L'amore, l'amicizia, la
solidarietà sono le vere pietre su cui costruire qualcosa di
solido che l'acqua non potrà mai portare via". Lo ha detto don
Stefano Basili, parroco alle Bettolelle di Senigallia (Ancona),
nell'omelia durate i funerali di Gino Petrolati, una delle
vittime dell'alluvione che ha sconvolto le Marche.
L'uomo, 89 anni compiuti da pochi giorni, è stato travolto e
ucciso dalla piena del fiume Misa nella notte tra giovedì 15 e
venerdì 16 settembre quando un'ondata di acqua e fango ha
investito tutto ciò che ha incontrato per chilometri lungo tutta
la vallata del Misa e Nevola dai monti fino al mare Adriatico.
Nella chiesetta di Bettolelle, frazione a 10 minuti dal mare,
il parroco si è anche appellato alle istituzioni e autorità
perché "si prendano le proprie responsabilità". Davanti la
chiesa ancora i cumuli di mobili, arredamenti, oggetti domestici
devastati dall'alluvione. Il religioso invece ha elogiato le
centinaia di ragazzi e ragazze che in questi giorni danno una
mano a sistemare i danni dell'alluvione in tutto il territorio.
"Solo così, tra assunzioni di responsabilità, gesti d'amore e
solidarietà, una comunità può ritrovarsi per curare le proprie
ferite" ha concluso don Basili.
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