Per l'Ordine delle Professioni
Infermieristiche (Opi) di Ancona a livello regionale mancano
"oltre 400 infermieri per i servizi territoriali indispensabili
per l'attivazione delle 30 Case di Comunità (CdC) e degli
Ospedali di Comunità (OdC), per l'attivazione del progetto
dell'Infermiere di Famiglia e Comunità, per la funzionalità
delle Centrali Operative Territoriali (COT)". E il problema sarà
ancora più grave quando prenderà piede il progetto per la
riorganizzazione dei servizi territoriali voluto dal governo
regionale. Secondo Giuseppino Conti, presidente Opi Ancona, "il
dibattito sulla carenza di risorse professionali in ambito
sanitario deve tornare al centro dell'agenda politica e, alla
riorganizzazione del sistema sanitario così come alla nomina dei
nuovi vertici aziendali, deve seguire una soluzione ai problemi
di carenza di personale e di condizioni di lavoro insostenibili
che non possono essere ulteriormente procrastinate". Macchinari
e infrastrutture "non bastano a garantire l'assistenza dei
pazienti, serve personale qualificato". La situazione va
risolta, insiste Conti, per l'applicazione della Missione 6 del
Pnrr, oppure "la riorganizzazione fallirà prima ancora di
entrare in vigore". In Area Vasta 2 sono previsti i Cot di Jesi
e Senigallia, i CdC a Corinaldo, Filottrano, Fabriano,
Chiaravalle, Loreto, due presidi ad Ancona, Cingoli, gli OdC a
Jesi, Chiaravalle e Loreto. "Non è pensabile che la panacea sia
nell'aumento dei posti ai Corsi di Laurea in Infermieristica
perché i colleghi sarebbero pronti per entrare in servizio tra
qualche anno mentre servono soluzioni immediate" conclude Conti.
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