Le mobilitazioni proseguiranno "fino
a quando Whirlpool non avrà accettato un confronto dove
presentare i termini dell'annunciata vendita del gruppo Emea. A
chi venderà? Esiste un piano industriale di mantenimento degli
attuali asset produttivi e occupazionali?". E' quanto affermano
Fim, Fiom e Uilm dopo che la scorsa settimana la multinazionale
non si è presentata al tavolo convocato al Mise e chiesto di
spostare la riunione a fine ottobre. "E' inaccettabile che la
multinazionale rifiuti il confronto con le delegazioni sindacali
e con il Governo italiano. I lavoratori di Whirlpool non possono
legare la conoscenza del proprio futuro occupazionale alle
logiche speculative della finanza", affermano in una nota
unitaria i segretari nazionali della Fim-Cisl Massimiliano
Nobis, della Fiom-Cgil Barbara Tibaldi e della Uilm-Uil Gianluca
Ficco. Per queste ragioni il coordinamento unitariamente ha
deciso "lo sciopero immediato degli straordinari; un pacchetto
di 4 ore di sciopero da gestire in ogni sito; organizzare
manifestazioni sui territori coinvolgendo i sindaci, i
parlamentari e le comunità locali". La decisione di Whirlpool,
concludono, "potrebbe indebolire l'intero comparto
dell'elettrodomestico in Italia, per questo chiederemo al futuro
Governo di intervenire per dichiarare il settore degli
elettrodomestici strategico e per esercitare poteri straordinari
nella vicenda Whirlpool".
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