"Nella scuola dovrebbero
occuparsi molto di più del Novecento. Ho paura che rimarrà poco
dopo di noi. Ma spero in quello che i ragazzi mi scrivono,
mandano, disegnano. Giurano che ricorderanno al posto nostro, ci
danno la speranza che non morirà tutto con noi. Oggi dietro la
porta abbiamo la guerra. Come è possibile che l'uomo non impari
mai da propri misfatti? Forse l'uomo è eternamente insoddisfatto
e autodistruttivo". Lo ha detto Edith Bruck, scrittrice e
poetessa, scampata ai campi di sterminio nazisti, in
collegamento da remoto con gli studenti delle scuole superiori
di Macerata, a chiusura di un convegno internazionale di due
giorni proposto dall'Ateneo per esplorare le varie esperienze
artistiche dell'autrice, a cura delle docenti Michela Meschini
di Unimc e Gabriella Romani di Seton Hall University, Nel 2019
l'Università di Macerata aveva conferito a Edith Bruck la laurea
honoris causa in filologia moderna.
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