In piazza ad Ancona "per una accoglienza immediata e degna" dei "richiedenti asilo", decine dei quali "costretti a vivere per strada ad Ancona in completo stato di indigenza, nonostante vi siano delle leggi che obbligano l'amministrazione ad intervenire prontamente".
L'iniziativa nel pomeriggio, in piazza Roma, ha portato in piazza tanti cittadini al fianco dei migranti. E' stata promossa da Ambascia dei Diritti Marche, Freewoman, Unità di strada Ribò, CNCA coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Sportello avvocato di strada Ancona, servizio di strada Ancona, Tenda di Abramo ODV.
L'appuntamento che si sono date diverse associazioni era mirato alla denuncia pubblica e alla richiesta di soluzione per la situazione di decine di richiedenti asilo. "Non è tollerabile che tante persone vengano lasciate senza alcun mezzo di sostentamento e senza un tetto sulla testa, con situazioni personali spesso aggravate da problemi di salute. - sottolineano le associazioni - Alle continue richieste viene risposto: 'non c'è posto' ma questa risposta non è accettabile dopo più di un anno di denunce. I posti si devono creare e non è possibile che questura riconvochi i richiedenti a distanza di mesi ripetendo sempre la stessa risposta 'non c'è posto'".
"Ogni giorno che passa - spiegano ancora - qualcuno dorme per strada ingiustamente con tutte le conseguenze fisiche e psicologiche che ne conseguono. Se non fosse per la Caritas che distribuisce pasti gratuiti tutti i giorni, ed a quelle associazioni che quotidianamente si prodigano ad aiutare come possono, ci troveremmo di fronte ad una crisi umanitaria tra le vie di Ancona. Questa situazione è intollerabile, - attaccano gli organizzatori dell'iniziativa - riteniamo che Prefettura, Questura e Comune abbiano tutti gli strumenti per risolverla, chiediamo che agiscano subito in coordinazione e non in contrapposizione come spesso accade. Ad oggi chi tenta di chiedere asilo politico ha davanti a se almeno 4 mesi di attesa e di vita per strada, è indegno, ingiusto e non più sopportabile". Quanto alle misure di accoglienza da adottare, i promotori ricordano il Decreto Legge del 18 agosto 2015, n. 142 nell'articolo 1 commi 2 e 3 obbliga l'amministrazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA