Nelle sale museali di Palazzo Bisaccioni di Jesi (Ancona), venerdì 14 ottobre ore 18, si inaugurerà la mostra antologica di Ennio Tamburi (Jesi, 1936 - Roma, 2018) dal titolo "Mappe di luoghi impossibili", a cura di Roberto Lacarbonara e con il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. A dieci anni di distanza dalla grande personale "Semplice. Complesso", tenutasi nella Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, la città natale dell'artista ospita fino al 29 gennaio un'ampia selezione di opere realizzate tra il 1993 e il 2011.
Si tratta di un 'corpus' rappresentativo della ricerca pittorica di uno degli interpreti più raffinati dello scenario artistico italiano del Novecento, molto attivo nella scena romana fin dagli altri '50. In esposizione, sono gli acquerelli e le tempere da lui stesso scelti nel 2012 per la retrospettiva romana, punto apicale di una carriera dedicata allo studio del segno e dello spazio.
In queste opere, scrivono gli organizzatori, "l'organizzazione del dipinto serve a ricompattare aree omogenee e organizzate, radunando segni come fossero case o insediamenti di una città infinita, in una dea di spazio regolare ma non matematico. La scelta di esibire le opere su carta, senza supporti né cornici, risponde all'esigenza di non chiudere discorsi e pratiche pittoriche: una sorta di scrittura interminabile". Secondo il curatore, Roberto Lacarbonara, "per artisti come Tamburi - o come Griffa, come Novelli, come Twombly, tra gli accostamenti più fedeli e ricorrenti nella critica - accanto a un segno c'è sempre un altro segno per effetto di espansione, di libertà, di indefinitezza. La scena informale della Roma anni Sessanta resta viva nell'impasto di colore e materia in questi interpreti dello spazio". La mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal lunedì alla domenica, festivi inclusi, con orario 9.30-13 e 15.30-19.30.
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