Crescono i senza fissa dimora nelle
Marche: +13,6% dal 2019 al 2021, secondo dati raccolti presso
i centri Caritas della regione, mentre sono in aumento anche i
nuclei che richiedono "almeno una mensilità del reddito di
cittadinanza: secondo dati Inps e Istat da 14.189 del 2019 a
19.005 del 2020, fino a 20.045 del 2021, +5.865 dal 2019 al
2021. E' in "lieve calo" l'incidenza di coloro che vivono in
famiglie in povertà relativa, in media nel triennio
rappresentano il 13% (-1,8%). Sono alcuni dei dati contenuti nel
primo Report 2022 dell'Osservatorio sulle Vulnerabilità delle
Marche, istituito dall'Alleanza contro la povertà nelle Marche,
di cui fanno parte sindacati, associazioni, gruppi di
volontariato e varie altre sigle. Dal Report emerge nel
complesso che i dati demografici e quelli sui redditi "attestano
un progressivo invecchiamento della popolazione ed un
impoverimento sia per la popolazione attiva che anziana, con
effetti significativi che comportano rinuncia ad un'adeguata
alimentazione, in quanto in media solo il 20,2% della
popolazione dai sei anni in su fa pasti completi con frutta e
verdura, ed una progressiva rinuncia alle prestazioni sanitarie
passando dal 6,9% del 2019 all'11,3% del 2021 (variazione tra il
2021-2019 del 4,4%)". Nel triennio 2019-2021 gli occupati nelle
Marche "sono diminuiti, -15.930 unità, in prevalenza donne con
-11.183. Dal lato della qualità del lavoro, emerge che la
tipologia maggiormente presente nelle assunzioni è il contratto
a termine, che nel triennio rappresenta sempre una quota
superiore al 38% (dati Istat e Inps)". Allo stesso tempo "le ore
di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel corso del
triennio presentano dati molto altalenanti: 14.396.619 ore nel
2019, 102.206.439 ore nel 2020 con l'effetto della pandemia,
rispetto al 2021 con 59.818.216 ore".
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