"Una follia farci rientrare?
Assolutamente no, è stata una follia sospenderci perché è
dimostrato che anche i vaccinati contro il Covid possono
contagiare. Ora aspettiamo che qualcuno faccia luce se la
sospensione era un provvedimento necessario". Lo dice all'ANSA
Enzo Palladino, infermiere non vaccinato presso l'Azienda
ospedaliero universitaria delle Marche, ad Ancona, che
riprenderà servizio domani. "Sono felice di rientrare, riprende
vita quella parte di me che mi ha portato a scegliere la
professione di infermiere, però mi sento 'ristorato' solo a
metà, resta l'ingiustizia per la sospensione senza retribuzione"
aggiunge. Palladino non ha mai fatto mistero della scelta di non
sottoporsi alla vaccinazione contro il covid, diventando un po'
il portabandiera, in televisione e sui media, dei sanitari che
hanno rifiutato di rispettare l'obbligo vaccinale rappresentati
dal sindacato autonomo Laisa (Lavoratori Indipendenti della
Salute), di cui è segretario nazionale. Alle ultime politiche è
stato candidato nelle liste di Italexit. Palladino riprenderà
servizio in Endoscopia Digestiva presso la Sod Clinica di
Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia digestiva d'urgenza
all'ospedale di Torrette del capoluogo marchigiano dopo 14 mesi
di sospensione senza retribuzione, ma avrebbe potuto riprendere
già da oggi, dopo che il governo Meloni ha deciso di anticipare
il rientro degli operatori sanitari non vaccinati previsto per
il 31 dicembre. "Sarò di nuovo in ospedale dalle 7:30 di domani
mattina - racconta -, come concordato con la coordinatrice del
dipartimento, inizialmente verrò affiancato per riprendere la
mano con l'attività e le novità organizzative introdotte nel
frattempo, successivamente dovrò sottopormi alla visita di
sorveglianza obbligatoria per chi opera in questo genere di
reparti".
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