Una pescheria del Piano ad Ancona è
stata chiusa immediatamente dopo che all'interno sono stati
rinvenuti circa 15 Kg di derrate alimentari scadute da più di
sei mesi, più 40 Kg di pesce non tracciato. E' avvenuto
nell'ambito dei servizi congiunti ad alto impatto con controlli
presso gli accessi al porto da parte della Squadra
Amministrativa e di Sicurezza della Polizia di Stato e da quella
dell'Ufficio Commercio della Polizia Locale di Ancona, insieme a
Ispettori dell'Asur. Il locale potrà riaprire solo quando il
titolare ripristinerà le condizioni igienico-sanitarie che
garantiscono la salute pubblica. Le sanzioni amministrative
commisurate nel complesso ammontano a circa 15mila euro. Le
forze di polizia sono arrivate alla rivendita di pesce da
controlli a 5 pescherecci e 3 venditori ambulanti, constatando
molteplici irregolarità da parte di questi ultimi per la
mancanza di idonei mezzi atti alla vendita dei prodotti ittici,
unitamente alla mancanza di quanto previsto dal Testo Unico
leggi sanitarie. Quasi tutti i soggetti controllati vendevano il
pesce posizionando le cassette a terra, senza autorizzazione
demaniale e in spregio delle più elementari norme
igienico-sanitarie. Diffidati i comandanti dei pescherecci.
Personale di polizia ha pedinato un uomo che aveva acquistato un
rilevante quantitativo di pescato e che ha raggiunto la
pescheria del Piano: il titolare è suo padre. In totale sono
state identificate circa 30 persone, alcune delle quali con
numerosi precedenti di polizia. Infine, sempre nell'area
portuale, veniva identificato un venditore ambulante di frutta e
verdura, sanzionato per occupazione abusiva di suolo pubblico,
mancata esposizione dei prezzi sui prodotti, per un totale di
1.200 euro. I controlli proseguiranno per verificare la
regolarità amministrativa dei sistemi di vendita del pescato in
zona portuale.
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