Nelle Marche cresce il numero di
occupati del 3,5% ma il 32,8% del totale è rappresentato dai
lavoratori in part-time. Un lavoratore su quattro è a tempo
determinato. Aumentano somministrati e intermittenti,
rispettivamente del 3,5% e del 13,9%. È il quadro che emerge
dall'analisi dei dati Inps elaborati dall'Ires Cgil nel 2022. Il
precariato colpisce maggiormente i giovani: ad avere un
contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato è il 34,6%
negli under 30 (era il 48% nel 2012) mentre il 38,6% è in
part-time.
Nel complesso, i lavoratori marchigiani con meno di 30 anni
percepiscono una retribuzione media lorda annua di 12.102 euro.
Anche i giovani a tempo pieno e indeterminato percepiscono in
media 1.876 euro lordi annui in meno rispetto ai coetanei con la
stessa tipologia contrattuale su base nazionale. Le lavoratrici
delle Marche sono 202mila (44,2%) e percepiscono mediamente
7.186 euro lordi in meno rispetto agli uomini, pari a -30,6%.
Una su tre ha un contratto a tempo pieno e indeterminato, più
della metà ha un rapporto di lavoro part time (50,6%).
Per quanto riguarda le retribuzioni medie lorde annue percepite
nelle Marche sono pari a 20.279: +777 euro (+4%); inferiori al
valore medio delle regioni del Centro (-1.835 euro) e medio
nazionale (-2.560 euro).
"I dati sono la migliore risposta a chi afferma che non si
riesce a trovare manodopera giovanile nelle Marche", commenta
Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche. "Urgono
politiche vere e mirate - conclude - da parte della Regione
Marche e da parte degli imprenditori. Non facendo nulla, non
cambierà la situazione". "Se i giovani hanno retribuzioni di
poco superiori ai 12mila euro medi lordi annui, quasi il 40% ha
un contratto part time e il lavoro in somministrazione ha avuto
un aumento rilevante sia nel breve che nel lungo periodo, non
possiamo stupirci se poi trovano opportunità al di fuori delle
Marche", le parole di Eleonora Fontana, segreteria regionale
Cgil Marche.
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