L'Assessore regionale allo Sviluppo
Economico Andrea Maria Antonini interviene in merito alla
presentazione del Rapporto annuale Banca d'Italia sulle Marche.
"Nella relazione annuale sull'economia delle Marche, l'Ufficio
Studi della Banca d'Italia - scrive Antonini - ha presentato
un'analisi relativa alla situazione economica della nostra
regione nel 2023 e della sua evoluzione rispetto agli anni
recenti. Pur avendo ereditato criticità risalenti agli ultimi
decenni, che l'hanno portata all'ormai noto status di regione
'in transizione' già da prima del nostro insediamento, - osserva
l'assessore - bisogna denotare una sostanziale tenuta del
tessuto socioeconomico alla quale abbiamo affiancato il lavoro
improntato dalla nostra amministrazione, con l'obiettivo di
sovvertire la rotta e fornire gli strumenti per il rilancio".
"È importante sottolineare che con la nuova programmazione
dei Fondi Europei, avviata di fatto anch'essa nel 2023, -
prosegue Antonini - è stato messa a punto una terapia d'urto per
scuotere e potenziare la nostra realtà produttiva,
caratterizzata da forte dinamismo imprenditoriale ma pur sempre
caratterizzata dalle piccole e medie dimensioni, che come noto
sono state la fascia che più ha risentito delle contingenze
nazionali e internazionali. Come abbiamo evidenziato, - scrive
ancora l'assessore - la nostra regione ha garantito un ingente
cofinanziamento di 130 milioni che ha permesso l'avvio delle
misure, con oltre 200 milioni di euro già attivati per i bandi
imprese, è stata tra le più veloci in Italia a mettere in campo
risorse e strumenti per lo sviluppo e l'innovazione del sistema
produttivo: investimenti produttivi, ricerca sviluppo e
innovazione, progetti di filiera, accesso al credito e
innovazione finanziaria".
"Tutto va nella direzione di favorire un rafforzamento
strutturale del sistema produttivo. - afferma ancora Antonini -
Le contingenze del periodo storico hanno pesato sulla nostra
regione, considerata mediopiccola per il suo numero di abitanti
rispetto ad altre regioni, con un maggiore peso della piccola e
micro dimensione, che ha fatto più fatica a tenere il passo
dell'innovazione tecnologica e della competizione
internazionale, una maggiore esposizione a settori con
forte sensibilità alla concorrenza estera e alle oscillazioni
del mercato, gli shock
internazionali, la perifericità rispetto alle aree metropolitane
più trainanti, calo demografico e della forza lavoro". "Sappiamo
- prosegue - che l'intervento regionale non può, da solo,
determinare il cambiamento radicale di questa situazione ma
l'attenzione dell'amministrazione è massima a improntare tutti
gli
strumenti necessari per innescare i giusti meccanismi e
processi".
"Un dato, su tutti, evidenzia la buona tenuta del nostro
ecosistema: - sottolinea l'assessore - il dato di disoccupazione
nelle Marche è del 5,9%, due punti sotto alla media nazionale
che si assesta a 7,9%. Invertire una tendenza complessa
necessita di strategie trasversali e durature negli anni e
abbiamo motivo di ritenere che - conclude - non appena i
progetti saranno completati e valorizzati dal punto di vista
dell'attività economica i frutti di questi interventi presto
arriveranno, e potranno contribuire a determinare una svolta nel
nostro sistema".
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