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Matrimoni fittizi, sequestrato e picchiato con una catena

Matrimoni fittizi, sequestrato e picchiato con una catena

La polizia ha arrestato un uomo a Porto Sant'Elpidio (Fermo)

PORTO SANT'ELPIDIO, 22 giugno 2024, 13:53

Redazione ANSA

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La Polizia di Stato ha arrestato ieri due extracomunitari sulla base di un provvedimento dell'autorità giudiziaria, per esecuzione di pene definitive. La Squadra Mobile ha rintracciato un 50enne di origini indiane, a Porto Sant'Elpidio.
    L'uomo nel 2008 si era reso responsabile di estorsione, sequestro di persona, violenza privata e lesioni aggravate nei confronti di un italiano che aveva offerto un'intermediazione a pagamento fra stranieri irregolari e donne disponibili a contrarre matrimoni fittizi al fine di regolarizzare la posizione dei primi sul territorio nazionale.
    L'indiano, stando a quanto emerso dalle indagini della polizia, aveva preso parte a una spedizione punitiva organizzata da un connazionale che si era rivolto all'italiano per regolarizzare, tramite le nozze, tre connazionali. Ma le donne che si erano rese disponibili a sposarsi, dopo aver incassato il denaro erano scomparse. Gli indiani avevano così organizzato un incontro chiarificatore con l'italiano a Porto Sant'Elpidio, nel negozio gestito da uno di loro. Non appena l'italiano è entrato, è stata spenta la luce e alcuni dei presenti lo hanno aggredito.
    L'arrestato, che ha detto di lavorare come "buttafuori", lo ha colpito con una catena di acciaio.
    L'italiano è stato anche chiuso a chiave in un locale adiacente e costretto a firmare una documentazione precompilata in cui riconosceva il suo debito, maggiorato di una decina di migliaia di euro, prima di essere rilasciato con la spiegazione che era incappato nella "legge indiana". La polizia ha ricostruito l'accaduto e gli indiani sono stati condannati. L'arrestato è stato raggiunto degli uomini della squadra mobile e ora dovrà scontare più di sei anni di reclusione in carcere.
    Sempre la Mobile ha dato esecuzione a una seconda ordinanza nei confronti di un pluripregiudicato di origini algerine. Il cumulo di pene è arrivato per una molteplicità di reati che vanno dalla rapina, lesioni, resistenze a pubblico ufficiale. L'uomo ha collaborato con una compagine nordafricana che delinque nella zona costiera, per poi allontanarsi a causa del suo uso di stupefacenti, continuando a delinquere. Era in possesso di numerosi alias ma, dietro a uno di questi, è stato riconosciuto come socialmente pericoloso dalla magistratura.
    Così è scattata l'espulsione.
    L'uomo è stato accompagnato al Cpr di Ponte Galeria (Roma) lo scorso 15 maggio, in attesa dell'esecuzione del provvedimento espulsivo. Su di lui anche un ordine di carcerazione per il quale dovrà scontare più di quattro anni di reclusione per i reati contestatigli.
   

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