"Le circostanze
della morte sono, diciamo, conosciute, ma dovremo fare degli
approfondimenti": così l'avvocatessa Carla Tiboni, spiega a che
punto stanno le indagini per fare luce sulla morte di
Massimiliano Galletti, il soccorritore di San Benedetto del
Tronto (AP), morto in Ucraina. La legale ha parlato con i
giornalisti al termine della cerimonia funebre che si è
celebrata oggi pomeriggio a San Benedetto. "Non abbiamo
ulteriori notizie in questo momento, quello che sappiamo è che
Galletti svolgeva un'attività di assistenza alla popolazione
Ucraina - ha aggiunto Tiboni - Le altre notizie che sono state
diffuse per noi sono fake news". Riferendosi a dei video in cui
ci sarebbe un uomo, forse marchigiano, che starebbe combattendo
in Ucraina: "Mi è stato chiesto se da quel video riconoscessi
Galletti - ha spiegato l'avvocatessa - Per me è impossibile
riconoscere Galletti, dato che non lo conoscevo e quindi non
sarei in grado di pronunciarmi su nessun video". La legale ha
quindi sottolineato che l'uomo stava assistendo la popolazione
ucraina anche "con l'ausilio di cani molecolari, preziosi in
zone di guerra per risalire a morti e feriti".
Tiboni ha anche precisato di non essere al corrente di
eventuali inchieste giudiziarie avviate dalla procura di Ascoli
Piceno, ma ribadisce la necessità "di fare chiarezza anche per
la serenità della famiglia". L'avvocatessa ha, inoltre,
precisato che sarà da chiarire anche dove precisamente Galletti
sia stato ferito, "al momento ci giungono notizie che sia stato
colpito nella zona di Kharkiv". Infine, ha confermato che le
autorità di Kiev hanno eseguito l'autopsia sul corpo del
volontario marchigiano, e mi ha ringraziato l'ambasciata
italiana in Ucraina per essersi adoperata affinché la salma
fosse riportata in Italia in tempi brevi.
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