E' finito con una sentenza di
assoluzione perché "il fatto non sussiste" il primo processo per
inquinamento ambientale colposo a carico della Raffineria Api di
Falconara Marittima (Ancona). Il verdetto, della giudice Paola
Moscaroli, è arrivato oggi pomeriggio in tribunale di Ancona.
Sotto accusa c'erano l'amministratore delegato Giancarlo
Cogliati, il responsabile dell'ufficio Ambiente e Sicurezza
Giovanni Bartolini e la società Api Raffineria Ancona Spa. Il
processo era relativo al problema delle esalazioni lamentate dai
cittadini e dalle associazioni ambientaliste.
In giudizio si erano costituiti parte civile i comitati e
singoli cittadini che avevano denunciato i cattivi odori di
idrocarburi per il periodo compreso tra il 2013 e il 2018, dopo
che lo stesso pubblico ministero Paolo Gubinelli aveva chiesto
l'assoluzione per l'inquinamento ambientale colposo e il non
doversi procedere per le altre accuse perché ormai prescritte,
il getto pericoloso di cose, la mancata applicazione del piano
interno di sicurezza ed emergenza e la violazione delle
prescrizioni in materia ambientale stabilite dal ministero.
Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni. La
formula assolutoria è dubitativa perché fa riferimento al
secondo comma dell'articolo 503, quando "il giudice pronuncia
sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è
contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato
lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è
stato commesso da persona imputabile".
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