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Dipendenti privati: il lavoro resta povero e discontinuo

Dipendenti privati: il lavoro resta povero e discontinuo

Convegno Cgil per presentare il report sui dati Inps

ANCONA, 17 dicembre 2024, 16:07

Redazione ANSA

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Dipendenti privati: il lavoro resta povero e discontinuo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dipendenti privati: il lavoro resta povero e discontinuo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel 2023, nelle Marche il numero dei lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici) è stato pari a 463.455, con un incremento di oltre 5mila lavoratori rispetto al 2022 (+1,1%), nel Centro Italia e in Italia l'aumento è stato del 2,3%. Analizzando le tipologie contrattuali emerge che in termini assoluti la crescita complessiva dell'occupazione regionale coincide con quella a tempo indeterminato, la quale in un anno ha osservato un incremento di 6.790 lavoratori (+2,1%).

I lavoratori a tempo determinato diminuiscono di oltre 2mila unità (-1,9%) e si attestano al 23,7% del totale. Al contempo, i lavoratori stagionali aumentano di oltre 500 unità (+3%). Nel 2023, la retribuzione media lorda annua percepita nelle Marche è pari a 20.956 euro, + 667 euro, (+3,3%) sul 2022, distanti dal valore medio delle regioni del Centro (-2.031 euro, -8,8%) e a quello medio nazionale (-2.705 euro, -11,4%). I lavoratori con contratto di lavoro standard (a tempo pieno e indeterminato) percepiscono in media 29.398 euro lordi annui, inferiore rispetto ai loro colleghi del Centro Italia (-4.224 euro) e dell'Italia nel complesso (-4.743 euro).

È il quadro che emerge dai dati Inps, elaborati dall'Ires Cgil Marche, nel report presentato oggi al convegno, promosso dalla Cgil Marche, "Anche le Marche verso la piena sottoccupazione". "Sebbene ci sia un aumento degli occupati, le dinamiche che caratterizzano il mercato del lavoro regionale restano invariate, evidenziando disuguaglianze inaccettabili in termini di qualità e stabilità del lavoro, delle retribuzioni e di opportunità di crescita professionali, soprattutto per donne e giovani under 30", commenta Eleonora Fontana, segreteria regionale Cgil Marche.

Cgil, disparità tra le lavoratrici e i giovani

L'occupazione femminile nelle Marche vede le donne avere per il 50,4% un rapporto part-time, 18,4% tra i lavoratori uomini e poco più di una lavoratrice su tre ha un contratto a tempo pieno e indeterminato (34,2% contro 65,3% tra gli uomini). Nelle Marche le lavoratrici dipendenti del settore privato percepiscono mediamente 7.207 euro lordi annui in meno (-29,9%) rispetto ai colleghi uomini. Anche se hanno un contratto a tempo pieno e indeterminato guadagnano mediamente 4.125 euro lordi annui in meno (-13,5%) rispetto agli uomini con la stessa tipologia contrattuale.

Nelle Marche l'occupazione nel 2023 è cresciuta soprattutto tra gli over 50 (+6.577 unità, +4,5%) e tra gli under 30 (+1.328 unità, +1,4%). Ad avere un contratto di lavoro a tempo pieno ed indeterminato è la metà dei lavoratori nel loro complesso (51,6%), ma il valore si abbassa al 35,7% tra gli under 30. Inoltre, se per la totalità dei lavoratori il part-time incide per il 32,4%, per gli under 30 la percentuale sale al 37,9%. Nelle Marche, gli under 30 percepiscono mediamente 12.568 euro lordi annui, circa 8.388 euro in meno (-40%) rispetto alla totalità dei lavoratori. Anche a parità di contratto a tempo pieno e indeterminato gli under 30 guadagnano comunque il 29,9% in meno rispetto alla generalità dei lavoratori.

"Il 40% dei giovani ha un contratto part time con retribuzioni di poco superiori ai 12.000 euro medi lordi annui, con discontinuità lavorativa che non consente loro di progettare il proprio futuro in questa regione. I divari di genere sono ancora significativi in termini di salario (29,9%). Occorrono politiche regionali serie da affiancare ai finanziamenti europei per invertire tali tendenze", commenta Eleonora Fontana, segreteria regionale Cgil Marche, che ricorda come in Commissione regionale lavoro, "abbiamo evidenziato la necessità di fare azioni sulla base di questi target: vedremo come saranno orientati gli interventi del Programma per il lavoro per il 2025 e se le donne e i giovani avranno la giusta considerazione, con l'opportunità di accedere ad un lavoro stabile e ben retribuito", conclude.

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