La seconda edizione della
mostra "Rinascimento Marchigiano - Opere d'Arte restaurate dai
luoghi del sisma lungo i cammini della fede" a cura di Stefano
Papetti e Pierluigi Moriconi, dopo l'inaugurazione, e
l'esposizione a Roma presso il Complesso Monumentale di San
Salvatore in Lauro, del Pio Sodalizio dei Piceni, si sposta ad
Ascoli Piceno e sarà inaugurata venerdì 20 dicembre a Palazzo
dei Capitani rimanendo in esposizione fino al 23 marzo 2025. La
mostra, che ha ricevuto a Roma un grande successo di critica e
di pubblico, è organizzata dal Pio Sodalizio dei Piceni ed Anci
Marche, protagoniste di una partnership ormai consolidata nata
per salvaguardare e promuovere il patrimonio storico-artistico
conservato nei luoghi del sisma, le tradizioni e l'identità
storica del territorio a seguito anche delle numerose richieste
provenienti dai comuni e dalle Diocesi.
La mostra è la seconda di un ciclo che prevede, dopo Roma e
Ascoli Piceno altre tappe sempre nelle Marche, ad Ancona e San
Severino Marche. É realizzata in collaborazione con la
Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio delle Province
di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, e quella delle Province di
Ancona e Pesaro e Urbino, il contributo del Commissario
Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, della Regione
Marche, i comuni di Ascoli Piceno, Ancona e San Severino Marche
e l'organizzazione di Artifex.
Le opere selezionate vengono dai luoghi colpiti dalle scosse
telluriche che hanno colpito le Marche che si collocano lungo i
cammini percorsi dai pellegrini che fino al XIX secolo hanno
intrapreso questa pratica espiatoria: non è dunque difficile
immaginare che dinnanzi a queste immagini sacre si siano
raccolte in preghiera non soltanto le comunità locali ma anche
milioni di forestieri mossi dal desiderio di effettuare un
percorso interiore salvifico.
Dopo il lavoro fatto a seguito del terremoto del 2016, che ha
colpito il sud della Regione Marche, nel novembre 2022 sono
state le province di Pesaro Urbino ed Ancona ad essere colpite
dal sisma che ha causato ingenti danni anche al patrimonio
artistico, monumentale e culturale appartenente ad Enti Pubblici
e Privati ed in particolare a quelli Ecclesiastici.
Il lavoro di restauro è stato affidato a restauratori
marchigiani.
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