Una protesta "condivisa", se rimane come lo scorso anno nel "perimetro della civiltà", perché rivolta a una politica agricola europea che in questi anni non ha favorito certamente l'agricoltore".
Il supporto di principio
alle nuove iniziative di protesta degli agricoltori con i
trattori in strada, anche nelle Marche, arriva a margine della
seduta del Consiglio regionale dall'assessore all'Agricoltura
Andrea Maria Antonini che aggiunge: "anzi i costi della
transizione verso la sostenibilità agroambientale si sono
riversati tutti sulle spalle degli agricoltori".
"Una protesta giusta dunque - osserva Antonini - come Regione
Marche quello che cerchiamo di fare, stiamo facendo, in parte ci
stiamo riuscendo, anche se non è semplicissimo, è cercare di
sburocratizzare, di dare più strumenti alle aziende";
soprattutto, prosegue, "nel comporre dei bandi che non siano
troppo complicati e soprattutto nel velocizzare le pratiche di
liquidazione dei progetti perché spesso ci rendiamo conto i
tempi sono lunghi".
Caricare i costi della transizione sugli agricoltori "non è
più accettabile - dice ancora Antonini - perché sappiamo quanto
costa fare agricoltura: giustamente gli agricoltori chiedono un
maggior riconoscimento nei prezzi partendo proprio dalla
produzione perché solitamente c'è poi un guadagno che arriva
sostanzialmente in tutta la filiera agricola nella
trasformazione, nella commercializzazione, però il prodotto
rimane sempre quello a livello di prezzi e costi".
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