"Venerdì 21 marzo ore 22.30 circa, è accaduto di nuovo.
Un boato squarcia il silenzio della notte.
Paura del terremoto? No, ancora una volta è un'esplosione
all'interno della raffineria di Falconara.
Parte subito il tam
tam della popolazione, immediato, ed è l'unica informazione a
disposizione della popolazione". Il Comitato Mal'aria di
Falconara Marittima (Ancona) descrive lo spavento provato dalla
popolazione che vive nella zona della raffineria Api e gli
attimi di terrore dopo una deflagrazione seguita da fiamme alte
e fumo partite dall'impianto.
Poco dopo lo scoppio decine le immagini si diffondono tra i
telefonini e sui social: "fiamme alte e alcune sirene dei mezzi
dei vigili del fuoco accorsi sul posto, per il resto un silenzio
totale, che ci fa urlare di indignazione: - attacca il comitato
- nessun segnale acustico di allerta alla popolazione, nessun
messaggio dal sistema di messaggistica whatsapp del Comune.
Nulla".
"Non si può andare avanti così, - afferma Mal'Aria - siamo
tutti ostaggio di un qualcosa che non è compatibile con questo
territorio, l'azienda non è compatibile, le istituzioni che ci
dovrebbero rappresentare non sono compatibili, gli enti di
controllo. Non siamo disposti ad ascoltare per l'ennesima volta
frasi come: "...incidente minore, nessun rischio per la
popolazione, intervenuti subito...per fortuna che il vento
tirava verso mare, dopo poco le fiamme erano già state
domate...." Perché sono frasi che arrivano dopo, dopo è facile".
È prima invece che occorrerebbe applicare il principio di
precauzione. Si parlerà di ciò che è accaduto ieri sera in un
appuntamento già previsto a Falconara al centro commerciale le
Gallerie, ore 16.30.
"Dopo la grande manifestazione del 2024 di
#fermiamoildisastroambientale - lamenta il Comitato - le
istituzioni non hanno di fatto raccolto nulla ciò che tutti
insieme abbiamo portato alla loro attenzione tramite una
delegazione, tanto in Comune quanto al ministero dell'Ambiente
il 18 maggio del 2024". E il 2 aprile, ricorda, parte il
processo con l'accusa di disastro ambientale a carico della
raffineria di Falconara formulata dalla magistratura: "Non ci
rassegniamo, non consentiremo che fuori delle aule dei Tribunali
si faccia finta di nulla".
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