Si procederà, ma i tempi non sono brevi.
"In un contesto di mercato di estrema
volatilità, l'accordo avrebbe avuto un impatto positivo sia in
termini di volumi generati per il resto del business Fabriano,
sia sul piano dell'occupazione nelle Marche, sia sul fronte
della protezione del marchio per il futuro - si sottolinea -.
Siamo molto dispiaciuti di non poter portare avanti l'accordo
con Jacob Jürgensen: la risoluzione della collaborazione
richiederà - evidentemente - qualche settimana, data la
complessa macchina produttiva e distributiva messa in moto.
Ci
scusiamo inoltre con i clienti che contavano su quest'operazione
e che ora si rivolgeranno ad altri fornitori di carta fuori
dalla Regione e, magari, dal Paese", la stoccata del Gruppo
Fedrigoni, che ritorna anche sull'ipotesi di uso ingannevole del
marchio paventata, tra gli altri, anche dal ministro Adolfo
Urso. "Abbiamo tra l'altro richiesto a Paperfast che sulla
confezione delle risme di carta fossero indicati sia il luogo di
produzione ("Made in …") sia la natura della collaborazione tra
Paperfast e Fedrigoni", conclude la nota, ricordando che
l'accordo, sollecitato da alcuni clienti di Fedrigoni, "non
avrebbe comportato né la delocalizzazione della produzione da
parte di Fedrigoni né la vendita del marchio Fabriano a
un'azienda tedesca".
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