Si svolge oggi e domani a Madrid l'incontro di avvio dell'Azione comune di 22 Stati membri e oltre 40 organizzazioni che punta alla promozione di un invecchiamento libero da disabilità (Joint Action Advantage). L'iniziativa è incentrata sulla prevenzione e gestione della fragilità degli anziani in ambito socio-sanitario, per favorire lo sviluppo di una metodologia condivisa che possa essere utilizzata da tutti gli Stati membri. Il progetto è co-finanziato dal Terzo Programma Salute 2014-2020 dell'Ue e promosso dall'Agenzia esecutiva europea per i consumatori, la salute, l'agricoltura e l'alimentazione (Chafea).
Con un budget di 3,5 milioni di euro, Advantage avrà una durata di tre anni a partire da gennaio 2017 e sarà coordinato dal Getafe Hospital di Madrid con il sostegno del ministero della Sanità, Servizi Sociali e Uguaglianza spagnolo. Per l'Italia partecipano la Regione Marche-Agenzia Regionale Sanitaria, capofila per le azioni di comunicazione e disseminazione dei risultati, e altri Enti affiliati: Svim Marche, Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, Istituto di Ricerche Economiche e Sociali per il Piemonte, Regione Liguria e Regione Emilia-Romagna-Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale. Altri enti italiani coinvolti sono l'Irccs-Inrca per la valutazione delle azioni della Joint Action, l'Università Cattolica del Sacro Cuore per l'analisi della fragilità a livello individuale, l'l'Istituto Superiore di Sanità e l'Agenas.
Obiettivo di Advantage è di raccogliere le informazioni relative ai programmi di gestione della fragilità negli anziani nell'Ue, a livello degli operatori socio-sanitari, e diffonderle ai 'policy maker' per la programmazione di future strategie per un comune modello europeo nell'ambito della diagnosi, della cura e della formazione per quanto riguarda la fragilità, la disabilità e la multi-morbilità. Obiettivo finale è la riduzione della disabilità nelle persone anziane, e la conseguente dipendenza, tramite l'ottimizzazione della risposta alle esigenze assistenziali, sempre più onerose nelle malattie croniche, realizzata con la pianificazione della cura, l'individuazione di approcci organizzativi innovativi ed una migliore integrazione tra cura professionale e informale, supportando e sviluppando l'autogestione.
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