Dal secondo stralcio delle vasche
di espansione sul Misa a Senigallia alla cassa di espansione sul
Foglia a Chiusa di Ginestreto a Pesaro, dalla sistemazione del
Ponte 2 giugno in centro a Senigallia agli interventi di
mitigazione dei dissesti a Tinte di Pergola, alle manutenzioni
straordinarie del fosso a Le Conce di Cagli e il ripristino di
officiosità idraulica del Torrente Burano a Cantiano. Il Piano
delle opere strutturali e infrastrutturali del Commissario per
l'alluvione di settembre 2022, che colpì in particolare il
Senigalliese e il Pesarese, prevede di realizzare 36 interventi
(34 opere e due servizi) con un importo stimato di 130 milioni
di euro (113 milioni con i fondi alluvione e 17 milioni con
Fondi Mase). Dopo le fasi delle somme urgenze e dell'erogazione
dei ristori, si avvia la realizzazione delle opere strutturali e
di mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio.
Stamattina nella sede regionale di Palazzo Li Madou ad Ancona
si è tenuto un incontro per illustrare sullo stato di attuazione
del Piano. Presenti, tra gli altri, il presidente della Regione
Marche e Commissario per l'alluvione 2022, Francesco Acquaroli,
il vice commissario delegato Stefano Babini, l'assessore alla
Protezione Civile Stefano Aguzzi, il segretario Generale dell'
Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Centrale Marco
Casini, i rappresentanti di Fondazione Cima, Università
Politecnica delle Marche, Università di Camerino, Università di
Firenze, ma anche tanti sindaci tra cui Massimo Olivetti
(Senigallia), Riccardo Pasqualini (Barbara) e Alessandro Piccini
(Cantiano). Sui tempi di realizzazione del pacchetto di opere,
alcune già progettate altre con il via libera per la
fattibilità, si ipotizza un paio di anni ma dipende
dall'importanza di ciascun intervento.
"In un anno e mezzo - ha detto Acquaroli - siamo riusciti a
mettere in campo una serie di iniziative che non hanno
precedenti grazie anche ai 400 milioni stanziati dal governo".
Il presidente ha sottolineata l'importanza della fase che si sta
aprendo perché "è stato approvato un piano straordinario per le
opere strutturali e infrastrutturali che porterà ad investire
130 milioni di euro nella mitigazione del rischio, nella
ricostruzione dei ponti, nella messa in sicurezza del
territorio, nella creazione di vasche di laminazione e casse di
espansione, e soprattutto per gli interventi di manutenzione
straordinaria e sistemazione idraulica dei fiumi Misa, Nevola e
Cesano, e delle aree colpite dagli eventi drammatici del
settembre 2022". "Opere fondamentali per la mitigazione del
rischio possibili - ha aggiunto - grazie soprattutto allo
stanziamento immediato dal Governo che ha permesso di affrontare
subito le somme urgenze, i ristori per le famiglie e le imprese:
prima 5 e 20 mila euro, e poi ora, per i ristori dei danni
maggiori e la fase operativa di opere strutturali, attese da
decenni in quei territori. La progettazione di alcune di queste
opere è già partita". L'amministrazione regionale ha assicurato
che "continuerà a lavorare in questa direzione perché si ritiene
che la sicurezza del territorio sia una delle priorità da
mettere in campo in una regione complessa come la nostra dove il
dissesto idrogeologico rischia di essere un problema per la
sicurezza del territorio e dei cittadini che vi abitano".
Il complesso delle azioni prevede dunque 36 interventi (34
opere e 2 servizi) "per la risoluzione delle problematiche del
territorio. - ha spiegato Babini - Per il rischio idrogeologico
abbiamo avviato circa una metà della progettazione degli
interventi e quindi siamo entrati nel vivo perché abbiamo i
documenti di indirizzo progettuale". "Abbiamo alternative
progettuali e siamo pronti ad affidare gli incarichi. Quindi
partiranno entro l'anno, - ha annunciato - se non ci saranno
ulteriori complicazioni, una serie di questi interventi fra cui
il rifacimento dei ponti, quindi circa la metà di questi 36
interventi previsti. Per gli altri ci sono i professionisti al
lavoro, stanno anticipando una serie di situazioni per
individuare l'alternativa progettuale migliore, quindi stiamo
passando in pratica dalla programmazione degli interventi alla
messa sul terreno".
"La Regione Marche - ha ricordato Acquaroli - sta investendo
ogni anno 7 milioni di euro con proprio bilancio per le
manutenzioni ordinarie e straordinarie per i corsi d'acqua, non
solo Misa e Nevola, somme che nelle legislature precedenti non
venivano stanziate neanche nel quinquennio. Su questo tema
stiamo facendo un grande lavoro ma certamente c'è una situazione
pregressa molto importante e quindi non è possibile dare
risposte immediate a tutti".
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