Nella vertenza dell'azienda Giano
del gruppo Fedrigoni sono stati "ricollocati 59 dei 173
lavoratori in cassa integrazione". Lo annuncia l'assessore
regionale al Lavoro della Regione Marche, Stefano Aguzzi, che
ricorda la riunione di oggi al ministero del Lavoro. "Diminuisce
il numero dei lavoratori dell'azienda Fedrigoni che dovranno
usufruire degli ammortizzatori. - riferisce Aguzzi - Ben 59 dei
173 addetti interessati dalla procedura di cassa integrazione
sono già stati ricollocati in aziende del Gruppo nelle Marche".
Aguzzi stamattina ha partecipato alla riunione al ministero
del Lavoro per l'espletamento dell'esame congiunto per
l'attivazione della cassa integrazione straordinaria per aree di
crisi complessa (art. 44 comma 11 bis Dlgs 148/20215) nei
confronti dei lavoratori dell'azienda Giano del gruppo
Fedrigoni. Una vertenza complicata, cominciata il 3 ottobre 2024
sotto i peggiori auspici, ossia la chiusura dello stabilimento e
il licenziamento di tutte le maestranze e che invece, grazie
all' impegno di tutte le parti, e con il sostegno del ministero
delle Imprese e del made in Italy, è riuscita a trovare un esito
positivo il 16 dicembre scorso nella sede della Regione Marche
dove è stato sottoscritto l'accordo a tutela dei lavoratori.
Nonostante l'azienda abbia confermato la chiusura dello
stabilimento produttivo, per i lavoratori si sono dunque aperte
prospettive di reimpiego".
Nel corso della riunione odierna, fa sapere la Regione,
"l'azienda ha comunicato a tutti i presenti di aver già
riassorbito 59 dei 173 addetti interessati dalla procedura. I
lavoratori interessati dalla cassa integrazione ora ammontano a
114 unità, di cui 100 operai e 14 impiegati".
"Un passaggio quello di oggi - commenta Aguzzi - che chiude
il cerchio da un punto di vista normativo e amministrativo, ma
che contemporaneamente rappresenta il punto di partenza
incoraggiante per l'attuazione degli impegni che sono a monte di
questo faticoso accordo che l'azienda sta rispettando. Fedrigoni
inoltre ha confermato la disponibilità ad anticipare le somme
della cassa integrazione, garantendo così un'erogazione puntuale
mese per mese, senza ritardi per i lavoratori".
"Il periodo di ammortizzatore sociale di 12 mesi - ricorda la
Regione - rappresenterà un periodo di protezione che, in assenza
del reddito da lavoro, consentirà all'azienda di mettere in atto
tutte le azioni possibili per favorirne una rapida e
soddisfacente ricollocazione all'interno del Gruppo. Allo stesso
tempo la Regione Marche, che in questa prospettiva ha profuso il
massimo impegno garantendo il finanziamento della cassa
integrazione attraverso i fondi stanziati per le aree di crisi
complessa, attiverà le misure di politica attiva del lavoro e
della formazione disponibili per supportare i lavoratori a
riqualificarsi nell'ottica di una loro più veloce ed agevole
rioccupazione".
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