Era nata a Isernia e quando il marito
la uccise, nel 2012, aveva 39 anni, tre figli e un nuovo amore.
Lei, una delle vittime del femminicidio, si chiamava Stefania
Cancelliere e oggi, in occasione della Giornata mondiale contro
la violenza sulle donne, la sua città ha voluto dedicarle una
targa apposta sul murales realizzato dello Street artist
Argentino Alaniz su una parete dell'Auditorium 'Unità d'Italia'.
Il murales ritrae Patria Mirabal. All'evento di FermArti,
patrocinato dal Comune, non c'erano i familiari di Stefania, ma
suo fratello Livio ha inviato una lettera agli organizzatori.
Parole che hanno commosso tutti, parole d'amore e non di odio e
il ricordo della donazione degli organi della sorella. Stefania
fu uccisa a Legnano (Milano) nell'androne del palazzo dove
viveva. Il marito la colpì 80 volte con un mattarello. Nella
galleria dell'Auditorium, inaugurata anche una collettiva di
arte contemporanea, sempre per iniziativa di 'FermArti' e del
comune, sul tema della violenza affrontato con le più diverse
tecniche, dal surrealismo alla grafica digitale, pittura,
scultura e fotografia. Sarà aperta fino al 29 dicembre prossimo.
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