"Bisogna scendere in guerra contro
la droga, chiedo un 'arruolamento' a tutti voi". Da queste
parole, rivolte a una platea di giornalisti dal Procuratore
della Repubblica di Campobasso, Nicola d'Angelo, si capisce l'
entità e la gravità del problema. Il capo della Procura ha
voluto lanciare un appello finalizzato a mantenere sempre alta
l'attenzione al fine di diffondere in maniera costante un
messaggio che faccia capire cosa significa cadere nel vortice
della tossicodipendenza. Numeri da brivido, e sono solo quelli
ufficiali, per il Molise: 1.300 in trattamento ai Servizi per le
dipendenze (Serd), per dipendenza da oppiacei. "Non c'è
consapevolezza del fenomeno e della dimensione numerica del
problema e questo avviene anche nelle famiglie". "Ci sono mamme
- dice D'Angelo - che chiedono di trattenere in carcere il
figlio tossicodipendente perché in casa, ai domiciliari, il
problema si ripresenta in tutta la sua drammaticità". Quindi l'
impegno delle istituzioni per "accendere un faro su questo
tema".
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