Elevate 60 sanzioni per un totale di
124mila euro, sequestrati circa 44 quintali di prodotto ittico
illegale nell'ambito dei circa 500 controlli in mare, nei punti
di sbarco, nei mercati, nella grande distribuzione, in 43
ristoranti e 53 pescherie di Abruzzo e Molise: sono i numeri
dell'operazione "Confine illegale", avviata a novembre dalla
Direzione Marittima di Pescara nell'ambito di controlli della
Guardia Costiera in tutta Italia. Le violazioni principali hanno
riguardato la mancanza di etichettatura o documenti attestanti
la tracciabilità del prodotto, ma anche carenze
nell'applicazione del pacchetto igiene e Haccp, oltre che la
frode in commercio. In particolare nel Teramano, su mezza
tonnellata di prodotto sequestrato, è stato sottratto alla
vendita illegale un quintale di pescespada non dichiarato nei
documenti di pesca e quindi non tracciabile. Rilevante la
scoperta fatta a Casalbordino (Chieti) dove sono stati
sequestrati 1.640 kg di molluschi.
In una ditta autorizzata al commercio all'ingrosso le
etichette apposte sui sacchetti di vongole (chamelea gallina)
pronti per essere distribuiti nei punti vendita riportavano una
data di confezionamento successiva alla data di controllo.
Stessa modalità di frode è stata rilevata nei pressi del casello
dell'autostrada A25 Bussi-Popoli (Pescara) dove, durante posti
di blocco, operati insieme alla Polizia Stradale di Pratola
Peligna (L'Aquila), sono stati fermati e controllati due camion
frigo a bordo dei quali sono stati trovati circa 1.600 kg di
vongole e lumachine di mare, nascoste sul fondo, anch'esse
insacchettate ed etichettate con date successive a quella del
controllo. Anche in questo caso il prodotto è stato sequestrato
e cinque persone sono state differite all'Autorità Giudiziaria
per frode in commercio.
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