Dalle indagini sul dissesto della
Banca Popolare di Bari, che ieri ha portato anche all'arresto
dell'ex patron della banca Marco Jacobini, del figlio Gianluca,
e all'interdizione dell'ex ad Vincenzo De Bustis Figarola,
emerge "la volontà del Cda della BpB di escludere del tutto la
liquidazione delle azioni in favore dei soci recedenti con fondi
propri, lasciandoli irrimediabilmente prigionieri dei loro
titoli clamorosamente svalutati". E' quanto è scritto
nell'ordinanza di custodia cautelare.
Nel provvedimento cautelare si
evidenzia che gli stessi azionisti erano prigionieri anche
"delle condizioni economiche della Banca Popolare di Bari che,
stando alle indicazioni contabili, non sarebbe stata in grado di
fare fronte alle richieste di recesso e liquidazione delle
azioni se non pregiudicando la stessa stabilità patrimoniale".
Tutto ciò accadeva - si evidenzia - "nella piena consapevolezza
del Consiglio di Amministrazione" già nel 2016.
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