Scoperta una nuova
interazione tra recettori delle cellule nervose che apre nuove
possibilità per le terapie contro il Parkinson. La ricerca nata
dalla collaborazione tra il Laboratorio di Neurofarmacologia
dell'Irccs 'Neuromed' di Pozzilli, l'Università svedese di Lund,
l'INSERM di Montpellier (Francia), l'Università Sapienza di Roma
e l'UCB Pharma (Belgio).
"Una delle armi principali nella terapia della malattia di
Parkinson - spiegano dal Neuromed - è la Levodopa (L-Dopa),
capace di contrastare i tremori e le altre manifestazioni della
patologia derivate dalla carenza di dopamina in una particolare
area del cervello. Ma con il passare del tempo questo farmaco
provoca effetti collaterali crescenti, principalmente movimenti
involontari (discinesie) che peggiorano notevolmente la qualità
di vita del paziente".
I risultati della ricerca, dunque, aprono "una strada
innovativa verso la possibilità di annullare questi effetti
collaterali".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA