"La situazione è
difficile e c'è grande preoccupazione. Su entrambi i fronti vivo
il mio ruolo come una missione. Noi ci siamo e non molliamo".
Così il sindaco di Oratino, Roberto De Socio, che è anche medico
del 118, in servizio nella postazione di Bojano (Campobasso),
racconta all'ANSA come sta vivendo l'emergenza coronavirus,
nella doppia veste di primo cittadino e di operatore sanitario.
Nel suo paese - uno dei 'Borghi più belli d'Italia', 1.700
abitanti, a pochi chilometri da Campobasso - non ci sono ancora
casi accertati, ma nel capoluogo sì.
"Come sindaco - sottolinea - mi sono subito preoccupato di
informare la popolazione sulle procedure di prevenzione e sui
decreti che si sono susseguiti, sia attraverso i social sia sui
canali tradizionali. Dopo l'ultimo decreto, che limita gli
spostamenti, di concerto con le forze dell'ordine, cerchiamo di
far rispettare le prescrizioni. I due alimentari del paese sono
aperti, così come l'edicola-tabaccheria. Abbiamo inoltre
attivato un servizio di consegna a domicilio della spesa e dei
farmaci per la popolazione appartenente alle categorie a
rischio, come gli anziani o i soggetti con patologie. La
preoccupazione tra i cittadini è tanta".
"Come medico di 118 - aggiunge - soprattutto all'inizio
andare a lavorare ci preoccupava. Siamo stati dotati di tutti i
presidi di sicurezza da indossare nell'eventualità di casi
sospetti e le misure di sicurezza sono state innalzate per
qualsiasi tipologia di intervento. Noi operatori sanitari siamo
i più esposti e la tensione in alcuni casi è tanta, ma è il
nostro lavoro e pensiamo al benessere e alla salute delle
persone. Per ora nella mia zona e, più in generale, in Molise la
situazione è gestibile, ma essendo una regione piccola ciò che
preoccupa è la tenuta del sistema in caso di aumento dei numeri.
Comunque, noi ci siamo e ci saremo, la nostra è una missione".
"Devo dire che c'è grande attenzione da parte dei cittadini.
Sembra che tutti abbiano capito che è fondamentale rispettare le
regole per tutelare la salute di se stessi e degli altri",
conclude De Socio.
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