Situazione critica all'invaso di Occhito, al confine tra Molise e Puglia, dove oggi stando ai dati pubblicati dal Consorzio della Capitanata di Foggia, la disponibilità di acqua è pari a poco meno di 41 milioni di metri cubi (40.990.020), ormai al limite del cosiddetto volume morto (40 mln mc). Immagini da paesaggio lunare quelle che l'ex consigliere regionale, Salvatore Ciocca, ha riversato all'ANSA e che testimoniano, già lo scorso settembre, la gravità della situazione. "Considerando che il fondo non è stato mai dragato e quindi c'è un grande accumulo di detriti - osserva - la quantità di acqua è ancora inferiore, il volume diminuisce inesorabilmente, il silenzio dei nostri amministratori regionali aumenta inesorabilmente. Che indicibile vergogna". Da anni impegnato per trovare una soluzione adeguata, Ciocca annuncia di aver incontrato la scorsa settimana e informato il vice presidente della Camera dei deputati, Ettore Rosato (Iv), che a breve potrebbe presentare una interrogazione parlamentare. "Il problema - spiega Ciocca all'ANSA - sta nel fatto che la Puglia continua a prelevare acqua molisana e il Basso Molise soffre la sete. Sembra che la questione non riguardi il Molise - aggiunge - non so per quale motivo, ci sono patti non rispettati da parte della Puglia, mancano ristori almeno in termini di infrastrutture. L'acqua viene dal Molise - osserva - ma la Regione Molise non ha alcuna competenza che resta in capo alla Puglia, un vero controsenso". Intanto annuncia l'adesione al Comitato di difesa dell'acqua nazionale, "anche per un sostegno legale e di esperienza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA