"Credo che in Molise ci sia una finta attività di tranquillizzazione dell'opinione pubblica: la narrazione di Toma e Florenzano non corrisponde alo stato di fatto delle cose tra Molise e Covid". Torna a calcare la mano Micaela Fanelli, che spiega come "mille positivi e le Usca che non funzionano per insufficienza. A questo si aggiungano le difficoltà sul territorio per i tamponi, nonostante le richieste di molti sindaci di utilizzare le case famiglia, i distretti sanitari. Come si poteva pensare che bastassero solo tre punti in tiutta la regione?, prosegue l'esponente Pd.
"La rete territoriale è fuffa - insiste la consigliera regionale - Per i prelievi di tampone siamo ultimi rispetto alla popolazione, poi si blocca tutto al Cardarelli, che si ingolfa.
Penso che, senza creare allarmismi, ci sia una sotto rappresentazione della drammaticità del momento. E' necessaria invece una diversa fotografia del reale: da noi si parla di resilienza sanitaria, ma è una cosa che non vedo nei fatti. Per esempio il Piano per le Intensive: a fronte delle +14 che ci spettano al momento ne sono state messe solo 4 e ne mancano 10.
Temo fortemente che quando arriveremo al picco non saremo pronti, specie con il Centro Covid a Campobasso che dicono sarà pronto ad aprile, a fine... pandemia".
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