"Siamo una categoria molto a rischio ma questo non ci ferma perché una lavatrice non è un semplice elettrodomestico, è un amico necessario per la moglie che ha in casa il marito malato, un piano cottura è il cuore della mamma che deve riscaldare il latte al bambino ed il frigorifero è lo scrigno magico delle nostre case". In queste parole si sintetizza la 'missione' del tecnico che ripara e assiste, presenza indispensabile in tempo di covid. A sintetizzarlo è la figlia del 65enne Claudio Santucci, Serena, 36 anni, che a Campobasso è responsabile del centro di assistenza tecnico nella struttura avviata dal padre 40 anni fa.
In una sorta di lettera aperta ('Riflessioni di un tecnico') Serena manifesta all'ANSA il suo stato d'animo per una categoria che continua ad operare in piena pandemia ma che, spesso, scompare nelle nebbie dell'indifferenza.
"Essere tecnico al tempo del covid? Di certo il nostro lavoro non è fondamentale per molti, ma di sicuro è la nostra missione - racconta Serena - Eh sì, perché il lavoro del tecnico non è solo la nostra priorità ma la nostra passione, riuscire a risolvere i problemi ed essere diventati così con il tempo punto di riferimento per molti. Sono nati dei rapporti impensabili, ci siamo donati a vicenda sorrisi bellissimi che ci mancano molto ma che cerchiamo di compensare con il sorriso degli occhi".
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