Ordine dei Giornalisti e
Associazione della stampa del Molise invitano "i direttori delle
testate e i colleghi delle redazioni a cestinare le fonti
diverse da quelle degli uffici stampa o da non iscritti all'albo
dei giornalisti. È questo l'unico modo per favorire il ritorno
della centralità del lavoro giornalistico e dei media, il
rafforzamento del mercato e la tutela dell'utente finale". Così
in una nota stampa congiunta.
"Il nostro settore - prosegue il documento - sta vivendo una
crisi profonda, a causa di diversi fattori, tra cui la
diffusione massiva dei social che il pensiero corrente,
erroneamente, ritiene possa rendere inutile l'intermediazione
dei giornalisti e dei canali tradizionali dell'informazione
professionale e di qualità. Il pubblico, ma anche il settore
privato, ricorre massivamente e surrettiziamente alla diffusione
di notizie senza passare per un ufficio stampa, che garantisca
professionalità e deontologia. Si utilizzano i social per video
messaggi senza contradditorio, le piattaforme di messaggerie per
notizie e news, oppure comunicati stampa firmati da dirigenti o
amministratori. Mentre per altre categorie professionali questo
non avviene - osservano Odg e Assostampa - l'informazione viene
derubricata a settore accessorio affidato al primo convenuto. La
comunicazione che non proviene da iscritti all'Ordine, oltre a
generare notizie spazzatura, blocca la creazione di migliaia di
posti di lavoro che potrebbero, invece, rappresentare uno sbocco
occupazionale per i giornalisti, con riverberi positivi per il
nostro istituto di previdenza. Per arginare la grave
degenerazione, che si riflette anche sulla qualità finale
dell'informazione e quindi sul diritto del cittadino ad avere
notizie verificate, le redazioni possono e devono attuare una
prima barriera, ignorando le fonti non riconosciute dalla Legge
150/2000".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA