Raccontare l'accoglienza con le
immagini ora racchiuse in un libro. E' l'ultimo progetto della
Caritas diocesana di Termoli-Larino che, con il volume "Rifugio
sicuro: fare accoglienza fare comunità", punta a sensibilizzare
la popolazione sulle attività svolte nell'ambito del progetto
Sprar-Siproimi e, nel contempo, a raccogliere fondi da
utilizzare nella gestione della struttura.
Il volume raccoglie gli scatti di Paolo Lafratta, fotografo che
per sei mesi ha accompagnato gli operatori impegnati in tutte
le attività a sostegno dei richiedenti asilo, tra famiglie e
donne con figli, raccontando le loro giornate.
Il libro, presentato dal Vescovo Gianfranco De Luca nella
sede dell'ex seminario, vuole anche fare il punto sulla
situazione di accoglienza nei centri gestiti dalla Diocesi.
Attualmente sono 65 gli stranieri ospitati, mentre sono 76 i
posti a disposizione dei rifugiati, 56 in appartamenti privati
nel Comune di Termoli, 5 a Larino (Campobasso) di proprietà
della Diocesi e 15 a Ururi (Capobasso), in un centro collettivo
della Chiesa.
Il progetto "Rifugio sicuro", gestito dalla Diocesi del Basso
Molise, dal 2011 ad oggi ha garantito accoglienza, integrazione
e tutela a 283 richiedenti asilo di nazionalità diverse.
L'equipe che opera sull'accoglienza è composta da 18 operatori
con esperienza e formazione pluriennale. "La metodologia di
lavoro è quella dell'accoglienza integrata e diffusa - spiega
Suor Lidia Gatti, responsabile della Caritas Diocesana -
Significa mettere il singolo al centro di una presa in carico
multidimensionale". "Con questo libro fotografico vorremmo
rendere partecipe il lettore della bellezza e della complessità
del lavoro svolto da chi cammina con gli altri - ha detto De
Luca - della cura e delle attenzioni che quotidianamente vengono
spese per favorire lo sviluppo di comunità più aperte e
accoglienti, più coese e solidali".
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