Diciannove sindaci del Basso
Molise diffidano i vertici dell'Asrem a provvedere, entro il più
breve termine, alla risoluzione delle gravi e indifferibili
criticità relative alla gestione della pandemia da Covid-19. Gli
amministratori, nel documento inviato al presidente della
Regione Donato Toma e, per conoscenza, al Ministro della sanità
Roberto Speranza e alla Procura di Larino (Campobasso), chiedono
di adottare, ciascuno per propria competenza, tutti i poteri di
avocazione, sostituzione e controllo per: l'immediata riapertura
dell'ospedale Vietri di Larino (Campobasso), o altra struttura,
come ulteriore sfogo per i pazienti Covid alla luce della
notevole pressione che insiste sul Cardarelli di Campobasso.
I sindaci diffidano, inoltre, ad adempiere nel più breve
tempo possibile a quanto richiesto e a restituire "il servizio
pubblico dell'ospedale di Termoli, oggi ripetutamente interrotto
per effetto di scelte gestionali e soluzioni adottate (o non
adottate) con riguardo alla localizzazione e all'assistenza di
pazienti affetti da Covid-19, affinchè l'accoglienza e la cura
degli stessi
non arrechi rischi e pregiudizi al personale e agli altri
pazienti ricoverati o da ricoverare, con conseguente accentuarsi
dei rischi di diffusione della pandemia, oggi registrati anche e
soprattutto nel Basso Molise".
L'attuale situazione di stallo sta creando problemi nella
gestione dei pazienti non Covid soprattutto in Basso Molise.
Intanto la capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Larino,
Alice Vitiello, si definisce contraria al trasferimento degli
anziani della Rsa del Vietri altrove. "E' un'ipotesi da
escludere - dichiara - visto che l'ospedale del paese dispone di
un reparto di malattie infettive, dotato di percorso separato e
ingresso autonomo rispetto a quello della Rsa, situata in un'ala
laterale dell'edificio con ingresso autonomo e separato.
Piuttosto, la struttura commissariale autorizzi una volta per
tutte l'attivazione dei posti letto per pazienti Covid al
Vietri, considerata la necessità impellente di garantire cure
adeguate ai tanti pazienti sintomatici che si trovano in
isolamento domiciliare".
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